Legge sulla prima casa

legge sulla prima casaLegge sulla prima casa: ancora una volta il Governo mette le mani sull’IMU, tra le tasse più odiate dagli italiani. La legge sulla prima casa modificata dopo il decreto inserito nella manovra governo Monti, prevede che l’IMU sia divisa in tre tasse separate, a causa degli scontri ormai giornalieri con i Comuni. La nuova legge sulla prima casa modificherà le aliquote presenti, aumentandole? Quando si dovranno pagare queste tasse? Come faranno gli italiani in questo periodo di crisi economica senza precedenti?

Le novità della legge sulla prima casa

Il principio fu la legge sulla prima casa inserita nella Manovra che tutti dovevano accettare per non andare in default. Si alzavano così le tasse per gli italiani sui consumi fondamentali: benzina, energia, generi alimentari trasportati su gomma, ecc. Proprio di sabato la novità del rincaro di 5 centesimi sulla benzina. Ora, tra le tasse segnaliamo il rincaro dell’IMU. Di cosa si tratta? La legge sulla prima casa prevede che l’IMU venga divisa in tre tasse (o, se volete, in tre rate): una con scadenza a Giugno 2012, una con scadenza a Settembre 2012, l’ennesima a Dicembre 2012 (chi ha notato che le tasse si pagano prima della fine del mondo prevista dai Maya?). Nell’ultima delle tasse, quella che il Governo ha inserito per Dicembre 2012, verranno aggiunte anche le accise in favore dei Comuni. Cosa significa? Che l’ultima delle tasse IMU sarà la mazzata finale, perché servirà a finanziare i Comuni piccoli e grandi per tutto l’anno successivo, con conseguente addio per gli italiani alla tredicesima (per quei pochi che ancora la percepiscono). Infine, segnaliamo le aliquote sulle tasse IMU: parliamo del 4 per mille per la legge sulla prima casa e del 7,6 per mille sulla seconda casa. Per una famiglia che ha due case di proprietà significa pagare per sei volte la stessa IMU, maggiorata di aliquote!

Monti ci riprova con la legge sulla prima casa

La nuova legge sulla prima casa incide ancora pesantemente sui consumi dei soliti noti che non possono nascondere i propri redditi e che devono dichiararli: il modulo di pagamento, tanto per cambiare, sarà l’F24.

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