I nuovi paradisi fiscali

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I paradisi fiscali in giro per il mondo ci sono sempre stati e, in maniera tanto realistica e obiettiva quanto rassegnata, potremo facilmente comprendere che i paradisi fiscali continueranno ad esserci anche nei prossimi anni. Tendenzialmente possiamo affermare che quasi tutti noi siamo a conoscenza di cosa siano i paradisi fiscali e di quale siano i benefici che sanno offrire ai loro clienti: benefici in primo luogo di riservatezza oltre che di agevolazioni anche di altro genere. E quindi quasi tutti noi veniamo ciclicamente a contatto con notizie inerenti a paradisi fiscali in seguito a qualche scandalo: dai più noti come Isole Cayman Paradiso Fiscale, o a nuovi Paradisi Fiscali Nel Mondo e Paradisi Fiscali in Europa.

I nuovi paradisi fiscali: Vauatu

Se adesso iniziamo a parlare di paradisi fiscali pescando dai fatti di cronaca del nostro Paese, ovviamente, in maniera intuibile, dobbiamo riferirci a fatti di cronaca inerenti quali possono essere scandali economici e fiscali. Prendendo spunto proprio dallo scandalo del Monte dei Paschi di Siena siamo venuti a contatto con notizie provenienti da uno dei più nuovi, o forse è meglio dire di uno degli ancora poco conosciuti paradisi fiscali dei nostri giorni. Si chiama Vanuatu ed è un’isola sperduta nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. Ma, soprattutto si tratta di uno dei nuovi paradisi fiscali che pesca clienti in tutto il mondo e, a quanto pare, in questo caso, si tratta di uno dei paradisi fiscali preferiti dai clienti italiani dunque da iscrivere alla Lista Nera Paradisi Fiscali o Black List Paradisi Fiscali che dir si voglia.

I nuovi paradisi fiscali: clienti italiani

Di fatti, nell’isola di Vanuatu si parla di uno dei nuovi paradisi fiscali perché si fa riferimento ad una piccola banca che si chiama Uib, acronimo che sta per United investment bank. Si tratta di una banca molto piccola, con pochissimi dipendenti e con pochi clienti: le stime parlano di solo qualche centinaio di correntisti. La particolarità consiste però nella nazionalità dei correntisti di questa United investment bank, cioè il 90 per cento della clientela è di nazionalità italiano. Facendo un rapido ragionamento comprendiamo che tantissimi soldi evasi alle casse del Fisco del nostro Paese si trovano propria in uno dei più nuovi tra i paradisi fiscali, cioè nell’isola di Vanuatu.

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