Previsioni rendimento Bot semestrali: in questi giorni lo stato sta mettendo all’asta nuovi titoli per saldare la propria Economia. Le prime previsioni rendimento Bot semestrali riguardano quei titoli che scadranno con la fine del Governo tecnico Monti. Per questo, le previsioni rendimento Bot semestrali per chi intende investire nel nostro stato dall’estero sono molto positive, nonostante il Mercato in crisi sia instabile. Vediamo meglio quali sono le previsioni rendimento Bot semestrali e se conviene ancora investire nei titoli di stato italiani.
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Entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012
Entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012: nuove novità per gli italiani che si aspettano dall’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012 un netto risparmio in termini di aliquote e di detrazioni. Infatti, da questo punto di vista il Governo annuncia interessanti novità. La più interessante riguarda chi intende investire nel nostro stato: per aiutare settori chiave come l’edilizia, il Governo ha creato i project bond. Queste obbligazioni novità hanno lo stesso valore in termini di rendimento dei titoli di stato, pari al 12,5% di rendimento in tre anni. Chi decide di investire in questi titoli finanzia tutte le opere pubbliche nel proprio territorio e non solo. Vediamo tutte le altre novità promosse dal Governo per quanto riguarda l’Economia con l’entrata in vigore Decreto Sviluppo 2012.
Agenzia di rating europea
Agenzia di rating europea: è la proposta della BCE e del suo primo responsabile, Mario Draghi, ex Governatore della banca D’Italia. la nuova agenzia di rating europea dovrebbe sovvertire le sorti dell’Europa e dell’UE ancora legate a doppio filo con le agenzie di rating americane, che hanno tutto l’interesse a dare giudizi negative sullo stato di salute dei Paesi dell’Europa per sostenere il proprio Mercato interno. Una BCE agguerrita, che non vuole continuare ad acquistare titoli di stato di Paesi in difficoltà senza nemmeno aver combattuto. Per la nostra Economia, un’ agenzia di rating europea favorirebbe un Mercato più libero e allontanerebbe spettri come la crisi economica greca. Ecco quali sono le novità sull’ideazione della nuova agenzia di rating europea.
Meccanismo europeo di stabilità
Meccanismo europeo di stabilità: un correttore creato dall’UE di cui nessuno parla. La crisi economica imperversa: dopo la crisi economica greca e quella spagnola (che ha diminuito il rendimento Bonos spagnoli), ora l’UE deve fare i conti con le nuove valutazioni delle agenzie di rating. Dopo che Moody’s declassa l’Italia a poche ora dall’uscita dei titoli di stato, dopo che le agenzie di rating hanno fatto lo stesso con la Spagna, l’UE e la BCE cercano di ridurre le perdite dettate dalla crisi economica con il meccanismo europeo di stabilità. Vediamo nei dettagli di che cosa si tratta!
Rendimento Bonos spagnoli
Rendimento Bonos spagnoli schizzato alle stelle! Moody’s declassa l’Italia ed ora anche la Spagna, portando il rendimento Bonos spagnoli ad interesse record per chi intende investire. L’agenzia di rating ha declassato la Spagna a BBB+. Risultato: ben 7,6% è l’interesse applicato ai titoli dello stato spagnolo. Chi intende investire trova un piatto molto ricco, mentre 11 banche spagnole sono al capolinea e la Spagna fa pressioni sull’UE per i nuovi bond, mai completamente accettati dalla Germania. Come influenzerà il rendimento Bonos spagnoli sui titoli di stato italiani?
Moody’s declassa l’Italia
Moody’s declassa l’Italia: ancora un risultato negativo per il nostro stato e per il Governo dal punto di vista dell’Economia. Moody’s declassa l’Italia a poche ore dall’asta dei nuovi titoli di stato italiani. Un declassamento sul Mercato internazionale in questo periodo di crisi economica ha portato nei mesi scorsi ad un aumento dello spread e all’aumento del tasso di interesse applicato dalle banche, ma non solo. Se Moody’s declassa l’Italia, l’intento è di dimostrare come il nostro stato sia pari alla Grecia: non dare i nostri titoli di stato per buoni con il declassamento significa ridurci in bancarotta. Questa volta, però, è intervenuta l’UE…
Buoni fruttiferi postali indicizzati all'inflazione italiana
Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana, sono noti come BTP Italia: si tratta di investire capitali in azioni direttamente presso gli uffici di Poste Italiane. Si tratta di un modo di investire in titoli di stato per affrontare la crisi economica presente in Italia, con la sicurezza non solo di un rendimento per dei titoli che prevedono di vincolare i contanti degli italiani per 10 anni, ma anche con l’opportunità di garantire il nostro investimento rapportandolo agli indici ISTAT sia per quanto riguarda l’inflazione che la deflazione. Vediamo nei dettagli le opportunità offerte dai buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana.
Bolla dei derivati
Bolla dei derivati: parliamo del frutto diretto della crisi economica sul mercato finanziario, sfruttata da esperti del Forex in grado di investire e disinvestire nel giro di pochissimi secondi direttamente online. La bolla sui derivati è infatti un aumento vertiginoso nel prezzo di acquisto di questo tra gli strumenti finanziari offerti dal Mercato non dipendente dal rendimento o dalla scarsa sicurezza relativa ai titoli che subiscono la bolla dei derivati, ma che si verificano in situazioni di crisi economica e di stagnazione dell’Economia in genere in maniera ciclica.
Testo DDL Anticorruzione
Testo DDL Anticorruzione: lo scontro tra il Governo tecnico e la politica si infiamma sulla nuova legge che scuote il Parlamento. Perché il Governo, nella persona del ministro Severino, tiene così tanto a questo testo DDL Anticorruzione da chiedere tre fiducie alla Camera e al Senato? Il tema è scottante e gli italiani vogliono risposte dallo stato e non solo sacrifici: dopo il “lieve” abbassamento dei cosiddetti stipendi d’oro ai massimi dirigenti italiani, ora per la politica è il momento di moralizzarsi un po’. Quali sono i punti chiave del testo DDL Anticorruzione?
Stipendi PA
Stipendi PA: novità in arrivo dal punto di vista dei redditi per i dipendenti pubblici, che ora hanno uno strumento di gestione dei propri redditi attraverso il portale online di stipendi PA, creato dal Governo per allentare la burocrazia e non vedere più i dipendenti pubblici italiani agli sportelli dell’Inpdap pur di percepire i propri redditi a cadenza mensile. Il portale online di stipendi PA nasce subito dopo la legge 44/2012 conto estero, che costringe anche gli enti pubblici a non effettuare pagamenti superiori ai 1000 euro (come gli stipendi PA) per consentire allo stato e all’agenzia delle entrate di controllare meglio il gettito fiscale degli italiani. Come cambia la percezione dei redditi per i dipendenti pubblici italiani con il nuovo portale online messo a loro disposizione?